Il mercurio è un metallo pesante, è l’unico metallo che a temperatura ambiente si trova allo stato liquido, per questo, storicamente veniva chiamato anche “argento vivo”, poiché il colore ricorda quello dell’argento e il suo stato liquido ne determina una grande capacità di “movimento” quando toccato. Industrialmente viene impiegato nella produzione della soda caustica ed è presente in diversi composti utilizzati in dispositivi elettrici, apparecchiature scientifiche ed industriali.
Trova impiego anche in ambiti particolari, come nell’odontoiatria, per la realizzazione di amalgame (per quanto tale pratica stia man mano riducendosi), nella produzione di antiparassitari, conservanti, farmaci… I livelli di concentrazione di mercurio che possono registrarsi nelle acque superficiali sono alquanto contenuti, attorno ai 0,5 μg/L, derivanti in genere dalla presenza di qualche deposito minerale nelle vicinanze del corso d’acqua. L’acqua e il cibo rappresentano la principale fonte di esposizione a mercurio, fatta eccezione per le possibili esposizioni professionali; attraverso questa via l’uomo viene, in condizioni di assenza di contaminazioni specifiche, in contatto con quantità giornaliere di mercurio variabili tra 1 e 20 μg.
Come per tutte le sostanze chimiche anche per il mercurio è essenziale conoscere la forma in cui si presenta perché gli eventuali effetti tossici che possono registrarsi sono fortemente dipendenti dal tipo di composto chimico, in particolare se parliamo di un composto inorganico del mercurio o organico si realizzano situazioni molto diverse. Il mercurio inorganico, in caso di intossicazione acuta, porta a gravi danni neurologici, al rene, danni al polmone in caso di inalazione, collasso cardio-circolatorio; in caso di esposizione cronica, a piccole concentrazioni per tempi prolungati, porta alla comparsa di tremori e deficit neurologici.
L’esposizione a composti organici del Mercurio, come i composti di alchilmercurio presenti nei fungicidi, possono determinare, qualora assunti in dosi consistenti, parestesie, sordità, deficit del sistema nervoso periferico, fino al coma e alla morte (come si è verificato in passato a causa di contaminazione di pesce con questi composti a Minamata- Giappone nel 1971). La quasi totalità del mercurio presente nelle acque non contaminate è sotto forma di Hg2+ (mercurio inorganico), il limite di legge per questo elemento in acque potabili è stato fissato a 1 μg/L.
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