È un metalloide altamente reattivo, questo fa si che in natura sia comunemente presente non come elemento libero ma come composto (principalmente come fosfato PO43–, ma non solo), si trova sia allo stato minerale (apatite) che come componente delle cellule viventi. L’utilizzo del fosforo a livelli commerciali coinvolge tanto il settore agricolo che quello industriale, gli acidi fosforici vengono impiegati come fertilizzanti in agricoltura mentre i fosfati si utilizzano per la costituzione di vetri particolari, nelle lampade a sodio, nella produzione dell’acciaio come anche nell’industria bellica (bombe, fumi,…) e pirotecnica.
Questo elemento chimico arriva nell’ambiente in larga misura come fosfato, in questa forma è un nutriente essenziale, anche per l’uomo, è un componente importante delle molecole biochimiche dell’organismo e contribuisce in misura molto consistente alla produzione e rilascio di energia a livello cellulare. Un eccesso di fosfato però può danneggiare la salute, negli ultimi decenni l’arricchimento dei detersivi e di alcuni alimenti (formaggi, insaccati, prosciutti) con fosfati, oltre che l’utilizzo di fertilizzanti a base di fosforo, ha comportato un innalzamento dei livelli di fosfato nei terreni, negli ortaggi e nei cibi in generale.
Gli effetti più eclatanti registrati sono stati l’eutrofizzazione di corsi d’acqua e laghi (cioè l’accrescimento non controllato di alghe che hanno determinato la morte della fauna ittica e infine del corso d’acqua stesso). Un apporto eccessivo di fosforo per l’uomo può determinare problemi alle ossa (osteoporosi) e danni renali.
LabService