Il cloruro consiste nell’anione Cl–; con questo termine in genere si identificano i sali che hanno questo ione come anione; tra i più comuni nell’ecosistema il cloruro di Sodio (sale da cucina) e il cloruro di Potassio.
I cloruri vengono utilizzati industrialmente come materie prime per la produzione di altri prodotti a base di cloro, come fertilizzanti o disinfettanti. Il contatto di un corso d’acqua con rocce ricche di questi sali porta ad una erosione che arricchisce il corso d’acqua, sono sali altamente idrosolubili e questo incide ulteriormente sulle concentrazioni rilevabili.
Ovviamente nel caso in cui l’acqua venga trattata, a fini di disinfezione, con prodotti a base di cloro, la percentuale di cloruri nell’acqua potrà aumentare considerevolmente. In genere l’uomo ha un apporto di cloruro, attraverso la dieta, molto alto, principalmente per l’utilizzo di sale da cucina (NaCl) mentre la quantità di cloruro ingerito perché disciolto in acqua è stato stimato che non superi lo 0,5-1,5% del totale.
In generale non si registrano effetti sulla salute per esposizioni a quantità eccessive di cloruri, ad eccezione nei casi in cui ci siano insufficienze cardiache dovute a squilibri elettrolitici sodio-cloruro. Un eccesso di cloruro in acqua determina un aumento di conducibilità elettrica e questo può portare ad una maggiore capacità di corrosione dei metalli utilizzati per la realizzazione delle condutture di distribuzione con conseguente arricchimento anche di metalli in acqua.
© Testo coperto da diritti d’autore. La riproduzione, anche parziale dei contenuti di questo sito è vietata.
LabService