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Si può usare l’acqua di pozzo per usi domestici?

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Molti utenti si chiedono se è possibile utilizzare l’acqua del pozzo per usi domestici e ogni quanto è bene fare le analisi chimiche e microbiologiche dell’acqua del pozzo per sapere se è potabile.

L’utilizzo di acqua di pozzo richiede, prima dell’assunzione come acqua da bere, delle analisi preliminari di potabilità (sia chimiche che microbiologiche) per garantire il rispetto dei parametri indicati dal D.Lgs 31/2001 per la potabilità dell’acqua. Le caratteristiche proprie del pozzo, la sua collocazione, il terreno che lo circonda, la profondità di approvvigionamento, possono incidere nel tempo sulla qualità dell’acqua, potrebbero ad esempio verificarsi delle contaminazioni microbiologiche qualora il pozzo si trovi in prossimità di terreni da pascolo o di pozzi neri. Questo richiede un periodico controllo che confermi la potabilità dell’acqua. Il D.Lgs 31/2011 identifica le periodicità dei controlli analitici nel caso di acqua di rete o di usi industriali (richiedendo da 4 a più controlli anno), per quanto riguarda un utilizzo domestico, facendo riferimento alle direttive europee, la periodicità dei controlli dipende dal tipo di analisi, di norma le analisi microbiologiche vengono eseguite più frequentemente (2/3 volte l’anno) anche in base all’eventuale osservazioni di potenziali situazioni di contaminazione, per quanto riguarda le analisi chimiche e chimico/fisiche vengono eseguite almeno una volta l’anno; se si è accertato che sono presenti sul territorio fonti di inquinamento probabili (scarichi industriali o simili) la frequenza dell’analisi chimica, con in particolare la ricerca degli inquinanti, dovrebbe essere ancora più frequente.

Se uso acqua di pozzo per uso privato e in casa ho dei bambini è bene analizzare l’acqua più frequentemente, perché?

Perché l’organismo dei bambini, in via di sviluppo, è più suscettibile rispetto all’organismo adulto, ha in genere una minore capacità di detossificazione, tanto più se si considerano bambini sotto i 3 anni.  Quindi nei casi in cui si verificasse una contaminazione microbiologica dell’acqua di pozzo, ad esempio, i sintomi registrabili a carico di un bambino sarebbero verosimilmente più preoccupanti rispetto ad un adulto sano. Nei casi di somministrazione di acque con valori chimici alterati ugualmente l’organismo del bambino potrebbe risentirne in maniera più incisiva rispetto all’adulto  Un’analisi più frequente viene proposta in questi casi per garantire maggiormente la potabilità dell’acqua ed eventualmente intervenire tempestivamente nei casi di inquinamento rilevato.

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